Scrutto (Škrutove) – gennaio 2023

Zona: Valli del Natisone (parte della Slavia Friulana)

Località principali: Scrutto, Škrutove

Obiettivo principale: documentazione del territorio

Livello di approfondimento fotografico: 2/3 (medio)

Area linguistica dei toponimi: italiano e sloveno

Data escursione: 27/01/2023

Numero foto: 78

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Impressioni e ricordi dell’autore

  • Eccoci a Scrutto! Da me scelto in quanto incuriosito dalla forma slovena del suo nome, dalla Chiesetta di San Giusto così come appare da oltre il ponticello sul Cosizza (es. 77), ma anche dalla salita che dalla Provinciale 45 porta al cospetto di una serie di edifici sopraelevati, tra cui proprio quello appena menzionato.
  • Di fianco al municipio del Comune di San Leonardo, la vista seguiva la vallata, che si protraeva placidamente fino a far intuire, in fondo, la presenza del ben più piccolo Osgnetto (Ošnije). Sarebbe stato un peccato non rendere palese l’improbabile accoppiata cromatica tra il marron bruciato dei regolari e corti versanti orientali del Vainizza, e quel tenue verdolino dei praticelli a ridosso del corso d’acqua (1).
  • Quasi tutto invitava alla sobrietà, a partire dalla piazzetta con la fontana restaurata (3). Fontana che, davanti ad un Bar Centrale dal carattere indefinito e giustamente adatto a una provinciale, ci rammentava che quello spazio (Piazza Renato Trainiti), una volta, doveva accogliere e preservare la lenta essenzialità della vita di queste basse valli, anche qui, ove Cosizza ed Erbezzo si incontrano. Oggi quello stesso spazio, probabilmente proprio per l’esposizione al traffico, appare fin troppo “levigato” dal veloce scorrere delle vetture e degli ultimi decenni di modernità. Trasformazione avvenuta, forse, anche per l’attecchimento di quel comprensibile desiderio di presentarsi come utili e funzionali, al viaggiatore così come al locale, con parcheggi e supermercati letteralmente a distanza zero.
  • Ma il parziale sacrificio della vecchia piazzetta non ha trascinato con sé il resto del borgo, che difatti si rivela non appena si imbocca la summenzionata salita. Con essa, si segue l’unica via che attraversa per intero la lacertiforme parte vecchia di Scrutto. Purtroppo, come già temevo, le svariate vetture parcheggiate non mi hanno dato la possibilità di cogliere uno scorcio dal sapore arcaico, al quale ho dovuto inizialmente rinunciare, salvo poi recuperare in fase di ritorno giusto in un’occasione. Abbiamo San Giusto sulla sinistra e un Nacunez che, sulla destra e con quel bernoccolo, pare sforzarsi di assomigliare a un monte (73).
  • Il resto è stato letteralmente un lavoro da bostrico, con man mano brevi deviazioni od occhiate a destra e a sinistra, per collezionare vedute d’intorno in quantità tale da permettermi di tracciare un profilo materiale del borgo. L’impressione è stata quella di un contesto sopito ma non rassegnato. Al netto di quei pochi ruderi incontrati, infatti, le tracce di abbandono non erano dilaganti, e anzi pareva di girare per un paese recentemente evacuato, con poco movimento ma anche con pochi oggetti fuoriposto. Anche dinnanzi ad abitazioni chiaramente chiuse, l’ordine in genere prevaleva sul disordine. Una caratteristica in effetti propria del fondovalle, con le sue località magari dormienti, ma pur sempre facilmente raggiungibili e sistemabili durante tutto l’anno.
  • L’unico edificio cadente su cui mi sono concentrato (anche se non sono sicuro che fosse proprio l’unico dell’intero paese) dava su una corte interna (es. 47). Non soltanto era in pietra, e già per questo rusticamente attraente, ma era anche il solo che, se osservato singolarmente ed estratto da quel preciso insieme, avrei tranquillamente potuto collocare più in quota, a mezza costa. Alcune delle rinsecchite fronde retrostanti sembravano già farsi avanti per accarezzarne il tetto (50).
  • La chiesetta mi ha rivelato la sua peculiarità solo quando ero ormai in sua prossimità, poiché da vicino si poteva capire che, in realtà, essa non aveva la facciata sgombra, al contrario di quanto sembrasse dalla menzionata veduta. Era curiosamente incastonata nel sistema di casette, tanto che, una volta presso quello che avrebbe dovuto essere l’ingresso, non ho ben capito se vi si potesse accedere liberamente o se bisognasse passare per un androne privato.
  • Scrutto è stato un villaggio in un certo senso timido: le linee architettoniche, gli elementi tipici, quelli datati così come quelli recentemente restaurati, sembravano trattenere, nella loro semplice e non elaborata fattura, più lo stile di vita che non le capacità e la sapienza degli antichi Škrutùci. Era come un implicito invito al visitatore intraprendente; un invito a non accontentarsi di Scrutto, ad andare oltre, a penetrare in queste vallate, poiché molte sono le località che da qui in poi si possono incontrare. Un villaggio di transito, quello sicuramente; un tempo così come oggi.
  • Nato, più che sulla strada, letteralmente per la strada, poiché, come già si lasciava intuire col riferimento alla morfologia della lucertola, è tutto disteso, stirato, a maggior ragione se si considera anche la parte nuova, da noi saltata, ossia quella di Via Luigi Faidutti. Qualcosa dunque di molto dissimile anche solo rispetto ai prossimi paeselli di Merso di Sopra e di San Leonardo.

Impressioni e ricordi dei nostri lettori

  • La signora Teresa ci confida questo, scrivendo in inglese (probabilmente perché discendente di emigrati): “The birth place of my mother. I spent a lot of time in Scrutto. I wish I could spend more time there. It’s very dear to my heart. It’s a part of me”. Il signor Loris, invece, dice che ha abitato a Scrutto con la famiglia dal ’68 all’84, “ed è stato un bellissimo periodo”.
  • Le parole di vivo apprezzamento, poi, non fanno che contribuire a rinnovare il mio interesse per la documentazione descrittivo-narrativa di queste terre. Il signor Paolo: “Le tue foto sono una poesia”. Il signor Emi: “Grazie di farci vedere e conoscere i mitici paesi delle Valli”.
  • Sempre Emi si dimostra positivamente colpito dal recupero conservativo, attuato su una parete esterna di un’abitazione di Via Scrutto, di parte della celebre frase “È l’aratro che traccia il solco ma è la spada che lo difende”. Dice che, le ultime vestigia di questo tipo, le aveva viste a Sutrio, in Carnia, 7-8 anni fa (parla rispetto al 2023), ma che sono poi state cancellate a causa della ristrutturazione del muro.
  • La signora Giliola riferisce che le avevano detto che sotto la chiesa di Scrutto (San Giusto presumo) c’era “qualcosa di bello”, non ben specificato. Quindi, precisa che è stato un tecnico in supervisione dopo il terremoto del ’76 a raccontarle ciò. Evito di riportare anche il mio commento, nel quale ho fatto presente che esiste una sorta di mito circa un antico convento nascosto, poiché tutte le informazioni sono reperibili nel sito “Lintver”, già nelle fonti.

Alcune fonti per l’approfondimento

Testi locali da segnalare

  • Un tabellone sulle chiesette votive delle Valli del Natisone

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